Innovazione
Smart Geology innova l’offerta dei servizi
Studi, Indagini e Risultati
Il rumore sismico può essere utilizzato per lo studio della stratigrafia del terreno, sulla base degli spettri di potenza dei segnali e dei rapporti spettrali (analisi H/V per effetti di sito) e per identificare le frequenze proprie di vibrazione di una struttura (analisi Hi/H0 e Zi/Z0). In questo modo è possibile valutare se un edificio o parte di esso possono essere soggetti a fenomeni di “doppia risonanza” (estremamente pericolosa per la stabilità degli stessi in caso di sisma).
Per eseguire studi di Risposta Sismica Locale complete, le misure sul “terreno” devono essere supportate ed integrate da indagini geognostiche e geofisiche atte a definire un modello geologico di riferimento, condizione senza la quale non può essere eseguita una valutazione dell’azione sismica al suolo.
Le misure vibrometriche, predisposte ed eseguite su una struttura in modo adeguato su più verticali e distribuite in punti strategici della stessa, oltre la valutazione della doppia risonanza, consentiranno contestualmente (attraverso l’analisi delle vibrazioni) di valutare il confort degli “abitanti” dell’edificio in rapporto alle vibrazioni indotte dal traffico stradale e di verificare se i limiti di legge sono soddisfatti (norme UNI 9614 del 1990). Nel caso in cui l’edificio sia un “edificio di interesse storico” si potranno valutare la loro risposta strutturale e l’integrità architettonica (norme UNI 9916 del 2004).
Campi di analisi delle vibrazioni ambientali
La sismica passiva a stazione singola viene impiegata per determinare principalmente la frequnza fondamentale di risonanza del sottosuolo, un parametro decisamente più significativo del Vseq (NTC 2018) ai fini degli studi di Risposta Sismica Locale (RSL), anche a livello di pianificazione territoriale (microzonazione sismica).
Restano da mettere in sicurezza molti edifici pubblici e gli edifici privati anche ai fini della classificazione del rischio sismico nelle costruzioni, per poter attivare azioni di miglioramento del comportamento alle azioni sismiche.
La sismica passiva sugli edifici (tecnica SSR) permette di eseguire uno studio sul comportamento dinamico degli stessi mediante la ricostruzione delle deformate modali e di ottenere una valutazione della loro vulnerabilità. Nel caso in cui l’edificio sia un “edificio di interesse storico” si potranno valutare, con metodi non distruttivi, la loro risposta strutturale ed integrità architettonica (norme UNI 9916 del 2004).
Contributo allo sviluppo del territorio
La valutazione del rischio sismico assume particolare rilevanza in Italia, per numerosi fattori intrinseci. Da un lato vi è l’alto livello di pericolosità sismica che interessa quasi interamente la nostra penisola, dall’altro si ha una elevatissima densità abitativa, caratterizzata da una capillare urbanizzazione costituita da manufatti edilizi di particolare vulnerabilità. Oltre a ciò, il nostro Paese gode della caratteristica di essere un museo diffuso, elevando così i fattori di rischio anche laddove i livelli di pericolosità sismica non risulterebbero di per sé particolarmente significativi. In campo assicurativo, per esempio, l’analisi di distribuzione della probabilità di accadimento di un sisma in relazione ad esposizione e vulnerabilità del costruito è alla base di ogni considerazione attuariale sul calcolo del valore del danno atteso medio annuo, quindi sul rischio assicurato.